Come scegliere un Diffusore Audio
potenza, efficienza... le basi
Quasi tutti fanno l'errore di scegliere i propri diffusori professionali basandosi solo su pochi e inutili dati, molto spesso purtroppo gonfiati o falsi per ragioni di marketing.
Partiamo dalla potenza, l'unico dato su cui il 99% dei consumatori sceglie il proprio sistema professionale, senza basarsi su altro. Faccio un esempio direi molto terra terra, ma che tutti facilmente possiamo afferrare bene.
Prendiamo come esempio due tipi di faretti da esterno: un faretto alogeno da 100W e un faretto a led da 100W. Stesse identiche potenze, ma sappiamo tutti bene l' enorme differenza fra i due: il primo rende 1 e il secondo rende 10 volte di più, in termini di luce emessa (lumen). Per i diffusori è la medesima situazione, ma in termini di decibel.
Entrambi i diffusori assorbono 100w RMS (che anche qui ci sarebbe tanto da dire ma non voglio dilungarmi troppo) ma uno emette 100dB e un altro 103dB alla medesima potenza. Qualcuno potrebbe dire "beh cosa sono solo 3 dB in più!"
3 dB in più corrispondono circa a moltiplicare per 2 la potenza mandata allo stesso diffusore di cui parlavamo prima, o di avere un altro diffusore con pari caratteristiche pilotato sempre con 100W RMS.
Allora capiamo che se ogni 3 dB di aumento dobbiamo moltiplicare per 2 la potenza all'amplificatore o aggiungere un altro diffusore, diventa estremamente importante avere un sistema (soprattutto quando parliamo di soundsystem) molto efficiente. Pensiamo solo di pilotare un subwoofer con 1000W RMS, per ottenere il doppio (+3dB) dobbiamo aumentare a 2000W RMS la potenza e via discorrendo, con parecchi problemi dovuti al riscaldamento e maggiori distorsioni acustiche. Per la precisione si parla di Decibel ad un metro di distanza dal diffusore.
In passato non era così comune avere potenza, basti pensare a prima dell'avvenuto del transistor. Amplificatori a valvole con poche decine di watt, allora in quel caso si doveva optare assolutamente per dei sistemi molto efficienti, sia in componenti che in costruzioni particolari (vari tipi di trombe). Ma non serve andare troppo indietro negli anni, anche solo anni 70/80 la potenza non era cosa comunque facile (anzi molto pesante!)
Un altro errore è pensare che altoparlanti con elevata efficienza portino a poca fedeltà nel suono. Sicuramente sono "oggetti" più difficili da usare, basta molto poco (un filtro sbagliato, una regolazione sbagliata, un box sbagliato) per farli "suonare" male. D'altronde è come avere un automobile con un motore molto potente, necessita di un accurato e preciso "sistema" per il controllo su strada. Nulla toglie che negli ultimi anni le case costruttrici di componenti hanno notevolmente migliorato i materiali e la ricerca su di essi, rispetto a componenti di altra epoca.
Ritornando a noi, la scelta su un buon diffusore o sound system ricade su un 20% la potenza e 80% sull’efficienza, ma anche sull'efficienza dobbiamo stare attenti sempre per il discorso dei dati "taroccati". Si tende molto a guardare solo i decibel massimi, cioè la massima pressione ad un strettissimo range di frequenze, appositamente scelte per aumentare l'efficienza sulla carta.
Esempio: prendiamo un subwoofer, le cui dimensioni e il tipo di carico (reflex, tromba ecc.) non ci interessano tanto. La stragrande maggioranza dei sistemi sub, soprattutto commerciali, è accordata dai 40 ai 50 Hz a scelta del progettista. Un programma musicale molto difficilmente scende sotto i 40hz ancora meno sotto i 30/35hz. Prendiamo quindi da esempio un sub accordato a 40hz. Generalmente ha la sua massima efficienza nell'intorno dei 50/60hz con (ipotizziamo) 100db, e tutti questi sistemi fisicamente perdono chi più chi meno 5/6dB nelle frequenze limite inferiore (in questo caso 40hz). Quindi a 40 Hz avremmo una efficienza di soli 94 dB, considerato quanto valgono 6 dB stiamo parlando di una notevole riduzione.
In una misurazione che feci di un sub (cui non faccio nome) questa differenza era di addirittura quasi 10db al limite inferiore.
Quindi per tornare a noi, anche qui la cosa migliore sarebbe avere: modo di misurarlo o semplicemente di avere un GRAFICO DI RISPOSTA del diffusore, per quantificare il più possibile l'intero output. Quindi efficienza e linearità di risposta al primo posto e per ultima la potenza.
Per quanto riguarda la potenza non mi dilungo nell' approfondire gli amplificatori e come misurare la potenza.
Cercare sempre la potenza RMS anche se troppo spesso dichiarata sbagliata.
Un sistema molto veloce e di facilissima intuizione è guardare la potenza assorbita dichiarata in VA (voltampere) e confrontarla con quella RMS dichiarata. In linea generale l'RMS dovrebbe sempre essere inferiore rispetto a quella assorbita, in percentuale che varia dal tipo di amplificatore (classe di funzionamento). Se 350VA e 1200W RMS dichiarati si capisce benissimo che siamo molto lontani dalla realtà.
Essendo l' altoparlante un carico induttivo e non puramente resistivo che cambia l'assorbimento in base alla frequenza, non lo si può chiaramente trattare come fosse un forno o una stufa elettrica. Malgrado questo però, secondo me rimane la misura più semplice, esaustiva e attendibile da prendere come riferimento se fatta nella maniera corretta (anche se per alcuni troppo superficiale) per dare un PARZIALE riscontro sul tipo di amplificatore. Esaminare solo questo dato per dare un giudizio generale su un amplificatore è si troppo superficiale, servono altri dati e prove per capire la "bontà" di questo, tra i quali: componentistica, fattore di smorzamento, dimensionamento dell'alimentazione e non per ultima l'affidabilità e durata nel tempo.
Detto questo...buona scelta!